Gli ambigrammi: una piccola magia tipografica

Cos’è un ambigramma? Forse tu, come molti altri, lo sai perché hai letto il famoso romanzo di Dan Brown, Angeli e Demoni. O forse no, magari lo sapevi già di tuo. E se non lo sai? Te lo spiego io: in poche parole, un ambigramma (dal latino ambo = entrambi e il greco gramma = scrittura) è una parola scritta in modo tale che può essere letta in due (o anche più) modi: variando il proprio punto di vista, o cambiando l’orientamento della parola, essa mantiene una forma comunque leggibile.

Un esempio chiarirà meglio la mia definizione un po’ goffa:

Vegas Ambigramma

Come vedi grazie a questa animazione, la parola “Vegas” è scritta in modo tale che anche ‘capovolta’ rimane comunque perfettamente leggibile.

Tipi di ambigrammi

Esistono moltissimi tipi di ambigrammi; vediamo i più diffusi:

  • A simmetria centrale (o rotazionali): sono i più comuni; sono simmetrici rispetto al loro centro, perciò risultano leggibili anche capovolti, come appunto la parola “Vegas” dell’esempio qui sopra.
  • A simmetria orizzontale (o a lago): sono simmetrici rispetto ad un asse orizzontale  e quindi leggibili anche se riflessi, ipoteticamente, nell’acqua. Qui la parola “club”, riflessa, diventa “cine”:
    Ambigramma-club-cine
  • A simmetria verticale (o specchio): sono simmetrici rispetto ad un asse verticale, e perciò leggibili anche se specchiati; rendono molto bene nelle scritte su porte di vetro, perché possono essere letti sia da dentro che da fuori. E’ il caso del logo della DeLorean Motor Company:
  • Figura-sfondo: si verificano quando in cui gli spazi tra un carattere e l’altro possono essere letti a loro volta come caratteri, e quindi formare un’altra parola.
  • A catena: la parola viene ripetuta senza soluzione di continuità; a seconda del punto da cui si parte a leggere, si possono ottenere parole diverse. Spesso la catena è presentata sotto forma di cerchio.
  • Spinonimo: è un ambigramma in cui le lettere sono create con lo stesso glifo; il logo della Sun Microsystem ne è un esempio, perché le lettere “s”, “u” e “n” sono realizzate con lo stesso carattere ruotato.
  • Percettivo (o oscillante): i caratteri hanno una forma ambigua e possono essere interpretati in due modi, dando come risultato due diverse parole. In questo esempio leggiamo: Obama-Change.
    Ambigramma percettivo Obama / Change
  • Simbiotogramma: si chiama così qualsiasi ambigramma che dà luogo a due parole diverse. Qui, ad esempio, abbiamo la coppia Arab e Jew:
    Simbiotogramma Arab / Jew
  • Bilingue: si verifica quando l’ambigramma dà origine a due parole di lingua diversa. Qui, ad esempio, abbiamo la parola “dead” in inglese e cinese.
    Ambigramma bilingue Cinese-Inglese: 死/dead

Un po’ di storia

Esistono moltissime parole che sono ambigrammi ‘naturali’, ovvero non hanno bisogno di alcuna manipolazione perché è la loro forma grafica normale a renderle leggibili in vari modi. Ad esempio, in italiano abbiamo: osso, SOS (rotazionali), CI DIEDE DEI BEI CHIODI (a lago);  in lingua inglese abbiamo: suns, dollop, pod, NOON (rotazionali), bud (a specchio), CHOICE, OXIDE (a lago).

Il primo ambigramma fatto ad arte di cui si abbia notizia certa fu creato da Peter Newell; noto per essere l’illustratore di famosi libri per l’infanzia come quelli di Mark Twain e Lewis Caroll, nel 1893 egli pubblicò anche un suo libro illustrato a cui diede il titolo Topsys & Turvys; questo libro è pieno di figure a doppia lettura: quando si capovolge il libro, le figure prendono un’altra forma e rappresentano cose totalmente diverse rispetto a quando il libro è tenuto diritto. Nell’ultima pagina appare un’illustrazione con la scritta “Puzzle”; capovolgendola, si legge la parola “The End”. Newell ripetè questa particolarità anche nel suo secondo libro, che chiamò Topsys & Turvys Number 2: qui la parola “Puzzle”, capovolta, diventa “The End 2”.

Ambigramma Peter Newell

Nel 1908 sulla rivista The Strand apparvero alcuni ambigrammi nella rubrica “Curiosità”: gli stessi autori credevano che il fatto di poter leggere quei termini in entrambi i sensi fosse una caratteristica molto rara, propria solo di alcune parole.

Intorno agli anni Settanta gli ambigrammi cominciarono a diffondersi nel nel mondo della grafica pubblicitaria e del brand design. In quel periodo, infatti, Raymond Loewy creò il marchio di abbigliamento New Man (un ambigramma a lago molto efficace); poco dopo nasce anche il logo della DeLorean Motor Company, la casa costruttrice della famosa auto di “Ritorno al futuro” (un ambigramma a specchio). Poi ci furono via via altri esempi; Robert Petrick, creò un bell’ambigramma rotazionale per il logo della rock band Angel.

I più famosi ambigrammisti sono John Langdon e Scott Kim, considerati dei veri maestri del genere. John Langdon è un tipografo, grafico e artista che si è formato come autodidatta e ha raggiunto esiti davvero notevoli con i suoi ambigrammi. Ha conquistato la fama presso il grande pubblico grazie al romanzo Angeli e Demoni di Dan Brown, in cui sono inseriti degli ambigrammi disegnati da lui; Dan Brown ha deciso di chiamare Langdon il protagonista del romanzo proprio in suo omaggio.

Scott Kim, invece, è un artista e designer di giochi e videogames; anche lui ha raggiunto esiti eccellenti nell’arte degli ambigrammi, tanto che Isaac Asimov lo ha definito “l’Escher dell’alfabeto”.

Nella cultura popolare gli ambigrammi sono divenuti molto celebri ai nostri giorni grazie, come già detto, ad Angeli e Demoni di Dan Brown; ma anche grazie a loghi e copertine di famose rock band. Oggi gli ambigrammi sono anche molto richiesti per i tatuaggi, per prodotti personalizzati (magliette, portachiavi e altri gadget), per biglietti di nozze (i nomi degli sposi si uniscono in un ambigramma, creando un effetto molto suggestivo).

Penso ci possano essere vari motivi che rendono gli ambigrammi tanto affascinanti da spingere molte persone a volerseli tatuare o ad indossarli sotto forma di ciondoli portafortuna:

  • hanno un aspetto esteticamente piacevole e misterioso;
  • sono il risultato di un lavoro che richiede molta abilità, non sono semplici scritte eseguibili da chiunque, e ciò li rende preziosi, rari;
  • possono esprimere il concetto di unione tra due persone (ad esempio, si sceglie di ambigrammare i nomi di due persone per esprimere l’idea di un amore eterno)
  • possono racchiudere ossimori e ambivalenze in una efficace forma grafica (ad esempio, con un ambigramma del tipo “reason” e “passion” una persona può dire che per lei, o in lei, questi due concetti sono distinti eppure uniti);
  • nel caso si ripeta semplicemente un nome, l’ambigramma potrebbe dare un senso di maggiore potenza, proprio perché il nome è ripetuto due volte, quindi vale doppio.

Creare ambigrammi

Creare un ambigramma è molto difficile; bisogna avere un occhio molto allenato alla forma delle lettere, al disegno tipografico e calligrafico, alla simmetria. Osservando attentamente i caratteri che costituiscono la parola, l’ambigrammista riesce a capire come possono essere ridisegnati, adattati, distorti, combinati al fine di arrivare al risultato voluto. La cosa più difficile è mantenere un alto grado di leggibilità in entrambe le ‘versioni’, e un effetto estetico gradevole.

Noi siamo abituati a “vedere” le lettere in un determinato modo, ed è per questo che gli ambigrammi possono funzionare: due parole possono “convivere” in una stessa forma grafica senza che si disturbino a vicenda; infatti quando vediamo l’una, non riusciamo a vedere l’altra, e viceversa, anche se entrambe sono sempre lì, sotto il nostro naso. L’ambigrammista riesce a sfruttare i punti deboli della nostra percezione, esattamente come fa un bravo illusionista. Ciò che prima era curvo diventa diritto, una grazia diventa una lettera intera, una lettera può sdoppiarsi in due, una linea chiusa diventa aperta, ecc. Ecco perché nel titolo ho scritto che gli ambigrammmi sono una piccola magia tipografica.

Se sei davvero interessato ad imparare l’arte degli ambigrammi, puoi trovare utili consigli sul sito di John Langdon e sul sito ambigram.com. Osservare i lavori di altri ambigrammisti è un’ottima scuola. Per il resto ci vogliono tanta pratica, pazienza e passione.

Generatori

Ambimatic è un generatore di ambigrammi gratuiti, ma produce generalmente risultati piuttosto rozzi.  Un ottimo generatore a pagamento è  Glyphusion, ideato da Mark Hunter: è davvero ben fatto e produce ambigrammi in maniera molto simile a quella umana; è possibile provare il generatore a questa pagina: il risultato serve solo da anteprima, poi se si desidera è possibile acquistare un gadget con l’ambigramma creato; può essere un’ottima idea per dei regali originali.

Qualche esempio italiano

Gli ambigrammi che compaiono in questo articolo sono stati recuperati da Wikimedia Commons e da Flickr (grazie a Wm Jas).

8 Risposte a “Gli ambigrammi: una piccola magia tipografica”

  1. @Applex: ciao Applex, ti ringrazio per i complimenti e anche per il link. Il tuo blog è molto interessante! :)

  2. Il sito è bellissimo, e vorrei chiedervi un favore stò per diventare papà di una bimba di nome Nicol mia moglie si chiama Cristina avete qualche idea di un tatuaggio per collegare i due nomi in ambigramma o qualcosa di simile, vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi aiuto, grazie Luca

  3. @Luca: Ciao Luca, vai a questa pagina:
    http://www.flipscript.com/
    Clicca sopra la scritta in alto a destra, dove c’è scritto “Create new ambigram”; nella finestra che ti appare, inserisci i nomi ‘Cristina’ e Nicol’, scegli il font style, metti la spunta dove c’è scritto “I accept this site’s Terms of service’ e poi clicca su ‘Make previews’; ti appariranno varie soluzioni. Trovo che nel tuo caso starebbe bene l’ambigramma circolare. Puoi far vedere il sito ad un tatuatore, e chiedergli se può riprodurre il disegno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *