Come capire se un concorso fotografico è ‘serio’

Di concorsi fotografici ce ne sono tanti, tantissimi. Di varia natura, di varia importanza: da quelli internazionali a quelli incentrati su piccole realtà locali; da quelli che promettono premi molto consistenti a quelli che offrono buoni sconto; da quelli che si rifanno a scopi benefici ed associazioni umanitarie o culturali, a quelli che nascono da realtà commerciali; ora ci sono anche quelli organizzati su Facebook, sui blog, su community e social network, generalmente molto più informali.

Il panorama è davvero eterogeneo, e spesso è difficile capire quali concorsi sono ‘seri’ e quali, invece, sono improvvisati, o organizzati per scopi non onesti, o comunque svilenti per la professione e per l’arte della fotografia.

Questi sono i requisiti che un concorso ‘serio’ deve avere:

  1. Indicare chiaramente lo scopo del concorso.
  2. Spiegare che uso verrà fatto delle fotografie che parteciperanno.
  3. Mantenere una giusta proporzione tra il premio assegnato ai vincitori e l’uso che si farà delle loro foto.
  4. Dichiarare le eventuali quote di partecipazione, ed emettere regolare ricevuta.
  5. Non richiedere la cessione dei diritti di tutte le foto in gara.
  6. Non utilizzare le foto per campagne pubblicitarie (approfittando del fatto che il loro costo superererebbe il valore del premio del concorso).
  7. Indicare chiaramente le scadenze del concorso, le modalità partecipazione, di valutazione delle opere e dell’assegnazione dei premi.
  8. Menzionare il nome e cognome dei membri della giuria e il loro ruolo.
  9. Spiegare come saranno conservate le opere pervenute, e se ne è prevista la restituzione alla fine del concorso.
  10. Dichiarare quali responsabilità si assume l’organizzazione (es: rispetto della legge sulla privacy), e quali invece sono a carico del partecipante (es: pubblicabilità dei ritratti).
  11. Esporre al pubblico le foto in gara solamente per la manifestazione, indicando già nel bando i tempi e le modalità.
  12. Il nome dell’autore deve essere associato alla foto esposta, in modo da non dar luogo ad ambiguità.

Ovvimente ci possono essere delle eccezioni: ad esempio, nei concorsi per iniziative umanitarie e per scopi benefici, si può trasgredire qualche punto, ma è per una buona causa.

Ho liberamente tratto queste norme dal sito dell’ANFP (Associazione Nazionale Fotografi Professionisti), da cui è anche possibile eseguire un test online per valutare se il concorso soddifa le norme deontologiche individuate dall’Associazione stessa.

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